Rete sentieristica di San Mauro

Tra i sentieri più interessanti per una bella passeggiata a piedi, in mountain bike o a cavallo ci sono quelli che porta sull’altopiano Pirato,  nel bosco Sallemi e quello che collega Pizzo dell’Asino con le gole di Tiberio. Interessanti e pieni di storia sono le numerose mulattiere e trazzere regie che collegano il centro abitato con le borgate: Malia, Casale Botindari, Karsa, Tiberio e Borrello. Meritano attenzione anche le pinetine dei due colli, nei pressi del centro abitato: Maddalena, con i resti di un’antica torre di avvistamento normanna, e colle Calandra, con i suoi antichi “marcati”  ovili, sede di un primo insediamento abitativo in età antica.
Per chi ama i trekking di più giorni vi segnaliamo  il sentiero dei briganti siciliani che parte da San Mauro e si conclude a Cesarò sui Nebrodi dopo 5 giorni. Il sentiero dei briganti siciliani  è lungo circa 100 chilometri e si articola in cinque giorni e quattro pernottamenti. Il sentiero dei briganti inizia a San Mauro Castelverde (Pa) all’interno del Parco delle Madonie, passa per Gangi, e si conclude a Cesarò (Me) nel cuore del Parco dei Nebrodi attraversando  tutta la dorsale del parco in provincia di Messina tra boschi  meravigliosi ed incontaminati e numerosi laghi naturali. Il cammino, nato in seguito ad una ricerca storica di Giovanni Nicolosi, ha la finalità di scoprire le antiche trazzere e vie utilizzate dai briganti nel periodo che va dai primi anni dopo l’Unità d’Italia fino all’assedio di Gangi da parte del Prefetto Cesare Mori nel 1926. Si tratta di un percorso storico e della memoria per  riscoprire e far conoscere  gli avvenimenti legati al brigantaggio che segnarono   i primi decenni dell’Unità d’Italia  fino all’avvento del fascismo in quella zona della Sicilia dove il fenomeno si sviluppò maggiormente. Saranno narrati molti  avvenimenti legati alla banda maurina  comandata da Melchiorre Candino che  nell’ultimo decennio dell’Ottocento dominò in quasi tutta la Sicilia dalla formazione del gruppo e dai loro nascondigli fino alla disfatta di Cesarò, eventi raccontati da numerosi cronisti del Giornale di Sicilia e dal New York Times dell’epoca.  Con la disfatta della  banda maurina a Cesarò,  i superstiti diedero vita ad altri gruppi di briganti tra i quali quello di Gangi  capeggiato da Ferrarello ed Andaloro. La loro azione si sviluppo fino  al 1926 con l’assedio di Gangi  portato avanti dal prefetto di ferro Cesare Mori che fece arrestare i capi e i gregari.

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